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Fumetti Bonelli

Intervista a Luca Enoch  

     
     

 

In Francia é uscito presso Les Humanoides Associés il secondo tomo di “Morgana”, l’ultima fatica di Luca Enoch, tradotta recentemente in Italia dalla Vittorio Pavesio Productions.

NSM: Gea e Sprayliz sono creature interamente tue, Morgana nasce dalla collaborazione con Alberti. Come varia il modo di lavorare? E com’é nato il binomio con Alberti?
LE: Mario e io siamo vecchi amici. Ci conoscemmo intorno al ’93, lavorando entrambi per la rivista “L’Intrepido”. Anni fa, durante un viaggio in macchina a Lucca, imbastimmo il soggetto di Morgana, che rimase nel cassetto fino a quando Mario mi propose di rispolverarlo per farne un soggetto per la Francia.

NSM: Perché un progetto in Francia? Che differenze hai riscontrato fra quel mercato e quello italiano?
LE: Il mercato italiano non riesce ad assorbire una produzione come quella dei cartonati francesi – opere di grande formato a colori – mentre quello francofono é praticamente costituito solo da questo tipo di pubblicazioni ed é un mercato vastissimo. Se i “Metabaroni” di Jodorowsky e Gimenez vendono in Francia che so...sparo! 100.000 copie, qui in Italia l’editore stappa lo spumante se ne riesce a vendere 2.000, il rapporto é questo.

NSM: Nei prodotti Bonelli hai sempre cercato di forzare la griglia classica da 6 vignette per pagina, ora avendo l’occasione di sbizzarrirti di più, essendoci i francesi abituati, sembra invece che tu ti sia “contenuto”, quasi ripetitivo nell’impostazione di certe pagine...
LE: Non mi sembra affatto che siamo stati contenuti o ripetitivi...anzi! Nelle tavole di Morgana abbiamo potuto sovrapporre e includere vignette in altre vignette, farne arrivare altre al vivo del formato, concederci l’uso di vignette sulla doppia pagina. Abbiamo variato in ogni forma la composizione della tavola, perché ci piace e perché il formato francese lo consente. Farlo sul formato bonelliano comporterebbe solamente una difficile lettura.

NSM: Morgana attiene ad un genere fantasy, una scelta che appare strana perché comporta ferree regole...dobbiamo aspettarci che le infrangerai tutte o per stavolta rinuncerai ad alcuni tuoi temi clou, come bisessualità, omosessualità, handicap?
LE: Morgana, non dimentichiamolo, é un personaggio nato da due autori: sia io che Mario Alberti scriviamo soggetto e sceneggiatura. Sul futuro della nostra eroina non anticipiamo nulla...ma, visto che il progetto, nella sua interezza, comprende tre trilogie più un episodio conclusivo, per un totale di 10 albi, di cose ne succederanno! 

NSM: Come vedresti Gea e Sprayliz sul mercato francese?
LE: Potenzialmente bene, ma dovrebbero essere ridisegnati e riscritti per quel formato e per quel mercato. E’ difficile proporre per la Francia o per gli States i lavori realizzati qui in Italia.

NSM: Prima Sprayliz, poi in Bonelli sei partito disegnando due storie di Legs, infine Gea e ora Morgana: due ragazzine terribili, due belle donne mature...beh?! 
LE: innanzitutto devo ammettere che mi vengono fuori solo femmine. Sarà una cosa genetica, visto che ho pure due bambine, Elena e Isabella ;-) Legs non era un mio personaggio e Morgana...beh, definirla donna matura potrebbe offenderla: in fin dei conti é poco più che ventenne!

NSM: E’ nato prima l’uovo o la gallina, prima Gea o la richiesta Bonelli di una nuova serie?
LE: Gea nacque intorno al ’94, come eventuale sostituta di Sprayliz, nel caso in cui la graffittara non avesse avuto successo. Invece Sprayliz ando’ avanti e Gea é rimasta nel cassetto fino a quando Bonelli mi chiese di realizzare una serie autogestita. La rispolverai, le diedi un basso elettrico invece dell’originaria chitarra, un gatto nero invece del rosso, le rifilai una spada e le appioppai la missione di Baluardo.

NSM: Il tuo tratto é influenzato dallo stile nipponico: cresciuto a pane e fumetti giapponesi?
LE: Solo in parte il mio tratto é influenzato dallo stile giappo. Io scoprii gli autori giapponesi con Akira di Otomo, quindi nel ’90, a quasi trent’anni. Prima sono cresciuto con i fumetti di Magnus (Alan Ford, i Briganti, lo Sconosciuto) e di Pazienza (Zanardi, Pentothal) e prima ancora con i fumetti di Metal Hurlant (Moebius, Caza). Il mio tratto leggermente caricaturale viene comunque da Magnus e dal grande Paz.

NSM: X-Men, Spiderman, Daredevil, Hulk, From Hell, La lega dei Gentlemen...siamo invasi dalle adattazioni cinematografiche. In Francia si usa molto ridurre a fumetto romanzi famosi. Cosa pensi di questi rifacimenti in media diversi? 
LE: Penso delle riduzioni a fumetti dei romanzi la stessa cosa delle riduzioni cinematografiche a fumetti. Si parte da un’opera originale e la si trasporta su un altro medium...La trasposizione “letterale” é perdente in partenza, mentre l’interesse di queste operazioni sta nell’apporto creativo e originale che dovrebbe accompagnarle. La riduzione a fumetti del “Dracula” di Coppola, fatta da Mignola, era superlativa; il romanzo di Arthur Clarke, tratto dalla sceneggiatura di “2001 Odissea nello spazio”, una vera porcheria.

NSM: Vedresti un tuo fumetto rielaborato in altri media?
LE: Non lo vedo, ma perché mi manca la fantasia ;-) E’ difficile immaginare un proprio personaggio, nato a due dimensioni e per giunta in bianco e nero, che prende vita a cartoni animati o in pellicola. La voce del personaggio per una serie a cartoni animati, o l’attrice che dovrebbe interpretarlo in una trasposizione cinematografica, cozzerebbero inevitabilmente con l’immagine che mi sono fatto di esso nel corso degli anni. E credo che resterei deluso.

Articolo a cura di Camilla

 

Per le immagini :©  Sergio Bonelli Editore


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Ultima modifica : 16/03/08 13.16.45

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