Home Page Interactive Ricerca
 
SONDAGGIO : L'opera preferita di Banana Yoshimoto

 

  Risultati
 
     
 
 

Recensioni

Lo spazio dedicato ai commenti e alle recensioni. Scrivi anche la tua.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Altre opere

Altri romanzi di
Natsuo Kirino :

> Le quattro casalinghe di Tokyo

> Morbide guance

> Grotesque

Interviste :
> Agosto 2003 

Biografia

natsuo_kirino2.jpg (16280 bytes)

Natsuo Kirino è nata nel 1951 a Kanazawa, un’antica città del Giappone centrale. Nel 1993, si è aggiudicata il premio Edogawa Ranpo con il romanzo Pioggia sul viso, la vicenda di una giovane detective che risolve da sola la storia di un ingente furto e di un’inquietante scomparsa. Con Le quattro casalinghe di Tokyo ha raggiunto un grandissimo successo di pubblico e critica e ha vinto il prestigioso Premio dell’Associazione giapponese degli autori di romanzi polizieschi.
Morbide guance
ha vinto in Giappone il premio Naoki.

 

Varie

Schede degli autori, articoli,saggi, links...

 
 

Links :

> Neri Pozza , il sito ufficiale dell'editore italiano

> Recensione sul sito Cafè letterario

> Recensione sul sito Lettera.com

 
 
 

Torna SU

 

 

Scrittrici giapponesi  Natsuo Kirino

Le quattro casalinghe di Tokyo  

     
     
 

La copertina :


Titolo originale : Out

Editore giapponese : Kodansha
Traduzione dal giapponese  di Lydia Origlia , 2003, 18 €,
Neri Pozza Editore 
(ISBN: 88-7305-817-5) 

 

Una breve introduzione :

La pazienza di Yaoyoi, della dolce e graziosa Yaoyoi, si è rotta oggi improvvisamente come un filo. Nell’ingresso di casa, davanti alla faccia insopportabilmente insolente di Kenji, il marito che ha dilapidato tutti i suoi risparmi, Yaoyoi si è tolta la cinghia dei pantaloni e l’ha stretta intorno al collo del disgraziato. Kenji ha tentato di afferrare la cintura, ma non ne ha avuto il tempo. La cinghia gli è penetrata subito nella carne.
È stato buffo vedere come il collo di Kenji si sia piegato all’indietro e le mani abbiano cominciato ad annaspare disperatamente nell’aria. Sì, buffo, veramente buffo, poiché un uomo così, un infelice che beve e gioca, non si cura dei figli, è attratto da donne impossibili e picchia la moglie, non meritava certo di vivere!
Le gambe abbandonate storte sul pavimento di cemento dell’ingresso, accasciato sulla soglia, la testa tutta girata, Kenji, a un certo punto, non si è mosso più. Yaoyoi gli ha messo allora una mano sul collo per sentire le pulsazioni. Niente. Sul davanti dei pantaloni ha visto una macchia bagnata. E ha riso, stupefatta della forza furiosa, della crudeltà di cui era stata capace. Ha riso anche quando Masako e Yoshie, le fedeli amiche, l’hanno aiutata trasportando il cadavere a casa di Masako, tagliandolo a pezzetti e gettando poi i resti in vari bidoni d’immondizia.
Straordinario thriller che ha per protagoniste quattro amiche (la dolce e graziosa Yayoi, l’ intelligente e coraggiosa Masako, Yoshie, la madre angariata da una figlia capricciosa e da una suocera invalida, Kuniko, la trentenne derubata dal marito e minacciata da un usuraio) che si conoscono in una puzzolente fabbrica di cibi precotti e che scoprono insieme il gusto della rivolta e il fascino e il business del crimine, Le quattro casalinghe di Tokyo, come accade spesso nei buoni romanzi polizieschi, illumina ciò che accade in un mondo in cui la tradizione si rompe come la pazienza di Yaoyoi: improvvisamente come un filo .
 

Estratto dal libro : Turno di notte

Arrivò al posteggio prima dell'ora stabilita.
Scesa dall'auto fu avvolta dall'umida, fitta oscurità di luglio. Era forse il caldo afoso a farle apparire ancora più cupe quelle tenebre.
Masako Katori si sentì soffocare e levò lo sguardo al cielo senza stelle. La pelle, che in auto si era mantenuta fresca e asciutta grazie al climatizzatore, divenne subito sudata e appiccicosa.
Un odore di olio fritto, proveniente dallo stabilimento di pasti precotti in cui tra poco avrebbe iniziato il suo turno di notte, si mescolava quasi indistintamente alle folate di gas di scarico che giungevano dalla Shin-Oume-Highway.
«Voglio tornare».
Queste parole le affiorarono alla mente non appena l'odore raggiunse il suo naso. Non sapeva come le fosse venuta in testa quell'idea, né dove voleva tornare. Ovviamente non nella casa da cui era appena uscita. Perché non voleva tornare a casa? E dove avrebbe voluto andare? La sensazione di avere smarrito la strada irritò Masako.
Nelle lunghe ore tra la mezzanotte e le cinque e mezzo del mattino avrebbe dovuto riempire di cibo le scatole che le sarebbero passate davanti sul nastro trasportatore, senza un attimo di pausa. La paga oraria era alta, per essere un'attività a part-time, ma il lavoro era faticoso, poiché la costringeva a rimanere in piedi. Non si sentiva per niente in forma: non era la prima volta che, al pensiero della sfacchinata che l'aspettava, veniva assalita dai crampi. Tuttavia quella notte provava una sensazione diversa, indefinibile.
Si accese una sigaretta, e per la prima volta le venne in mente che lo faceva per coprire l'odore dello stabilimento. L'edificio sorgeva solitario alla fine della strada che costeggiava il muro grigio di una gigantesca officina meccanica, nel cuore di Musashi-Murayama. Intorno non vi erano che campi polverosi e piccole autofficine, disseminate in un territorio piatto su cui dominava un cielo immenso. Il parcheggio si trovava a tre minuti a piedi dalla fabbica, oltre l'area desolata dello stabilimento.
Per costruirlo si erano limitati a spianare un ampio terreno e a segnare provvisoriamente i posti per le auto con strisce di plastica, ricoperte a tratti di polvere e sabbia e poco visibili. I furgoncini e le utilitarie degli operai erano posteggiati alla rinfusa.
Era praticamente impossibile accorgersi se qualcuno era laggiù in agguato, nascosto nell'ombra dei cespugli o delle auto. Quest'idea rendeva il luogo ancora più inquietante. Masako si guardò intorno con circospezione e chiuse a chiave la macchina.
Udì uno stridio di gomme e la luce gialla dei fari illuminò per un attimo i cespugli. Una Golf cabriolet verde con la capote sollevata entrò nel parcheggio e si avvicinò. La faccia pienotta di Kuniko Jonouchi accennò un inchino.
 

© 1997 by Natsuo Kirino 
© 2003
Neri Pozza Editore, Vicenza 


Risoluzione consigliata : 1024x768 ; colori : true color (32 bit)
Ultima modifica : 10/03/08 22.19.36

Tutto il materiale (immagini, testi, marchi) qui riprodotti hanno il solo scopo di recensione / divulgazione e non si intendono quindi  ledere i diritti di © dei legittimi proprietari, autori ed editori.


Hai letto questo saggio ? Invia la tua recensione o i tuoi commenti; saranno inseriti in questa pagina.