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Dylan
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Dylan
Dog, l'indagatore dell'incubo |
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Titolo : I
misteri di Venezia
> Ideazione e supervisione : Tiziano Sclavi
> Soggetto e sceneggiatura : Pasquale Ruju
> Disegni : Angelo Stano
> Copertina : Angelo Stano
> Editore : Sergio
Bonelli Editore
> Data : gennaio 2002, pubblicazione mensile n°184
> Prezzo (di
cop.) : 4.000 Lit (2,07 €)
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La copertina : |
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I
Personaggi de "I misteri di Venezia"
due volti noti:
Corradi,
il commissario della polizia di Venezia de “la morte
rossa” DD126
Saul,
l’angelo dalle ali recise de “l’angelo sterminatore”
DD141
tre
sognatori:
Giacomo
Brunelli, un eccentrico
regista.
Chiara
Lancieri, guida turistica e
musicista a tempo perso.
L’anonima
comparsa, paffuto scrittor e
di una storia su Giacomo Casanova, fa la comparsa ad uso e
consumo di Pasquale Ruju.
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gli immancabili cattivi:
Rossana Schneider e Horts Antinori, entrambi adepti
degli Illuminati, la setta di stregoni comparsi in “la
nuova stirpe” DD155.
il personaggio inutile:
Casanova, che dire se non che è inutile?
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Venezia:
diciassetti cadaveri carbonizzati vengono rinvenuti tra i
canali della città e nella vecchia sede di una confraternita
religiosa. Il probabile responsabile è
Saul
che, ferito a morte, arrestato dagli inquirenti, chiede di
vedere Dylan
Dog. E’ per
questo che il commissario Corradi
convoca
l’indagatore di Craven road. Sbarcato a Venezia, Dylan Dog
incontra Saul nell’ospedale prudenzialmente sorvegliato in
cui l’uomo è ricoverato. Saul sostiene che tre persone,
delle quali solo due sono a lui note (Chiara Lancieri e
Giacomo Brunelli, il terzo é l’anonima
comparsa)
starebbero correndo un grave pericolo. Il colloquio si chiude
con l’uomo che dà appuntamento a Dylan in un posto chiamato
l’isola del
poeta. A
questo punto, in un assaggio un po’ forzato della trama, la
polizia contatta, con l’aiuto di Dylan, le due persone
nominate da Saul, poi, come da copione, l’indagatore
instaura una relazione con Chiara così come Groucho (e questa
è inaspettata) che fa il filo ad una bella italiana. E’
proprio Chiara Lancieri ad aiutare Dylan nella ricerca
dell’isola del poeta, quando Saul, in seguito ad
un’irruzione nell’ospedale da parte dei corpi speciali
(passatemi il termine) degli Illuminati, fugge e si reca da padre
Gondrand, il sacertode, si scopre poi, che ha voluto che
Saul fosse a Venezia.
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Preview,
le prime quattro tavole : |
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Mentre
Dylan è sull’isola, la Lancieri e Corradi (quest’ultimo
adescato dalla bella Rossana
Schneider,
fintasi scrittrice della sceneggiatura di un film di Casanova
che vorrebbe far dirigere al vecchio) finiscono nelle mani di
Horst
Antinori e del
suo squadrone di esagitati. Da qui parte, nel classico e
vetusto schema bonelliano, lo smarscheramento dell’ossatura
debole della storia. Per Ruju Venezia è citta di sognatori.
Città che materialmente si nutre e vive dei sogni buoni delle
menti dei sognatori: Lord Byron, Rilke, il pittore Tiziano, e
Casanova. Nella finzione la musicista Chiara e il regista
Giacomo sono artisti e sognatori, ed è delle loro menti che
Venezia vive. Quando, a conoscenza di questa visionaria tesi,
gli Illuminati decidono di inquinare i loro sogni per
distruggere quello che secondo Saul è il luogo che
sopravviverà all’apocalisse imminente, sui i canali, per le
strade e nei cieli sopra la città il male proverbiale
imperversa. Ma non piangete, poi tutto si rimette a posto. |
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Preview,
dalla tavola cinque alla otto : |
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I
testi : un’idea
debole, che si basa su personaggi noti ai lettori e situazioni
già esplorate (l’apocalisse). “I misteri di Venezia”
non è un capolavoro di narrativa a fumetti ma resiste bene
fino a “i sognatori” grazie ai dialoghi di Ruju, che nel
contesto Veneziano rendono bene. Le ultime trenta pagine le ho
mal digerite, ed essendo quelle che dovrebbero reggere il peso
dell’intera storia, quindi quelle più importanti, il
giudizio finale ne risente parecchio. Mi chiedo se c’era
bisogno di riscomodare l’apocalisse e di mettere in mezzo la
polizia Veneziana che alla fine dei conti ci fa la figura di
chi non ha niente di meglio da fare che mobilitarsi per le
parole del biondazzo presunto pluriomicida. C’era bisogno di
frasi come: <<non
so se credere a quello che ha detto il nostro indiziato, ma
vedro di farla sorvegliare discretamente (Chiara, n.d.r.), ci
sono stati già abbastanza morti, in questa stori…>>
(Corradi) o <<Mio
Dio che cosa sta succedendo in questa Città>>
(sempre Corradi). Boh?
I
disegni : Angelo
Stano è autore
cronicamente lento, dal disegno pulito, ricorda Van
Gogh e Gustav
Klimt. Ha
disegnato i numeri più importanti della serie (DD1, la notte
dei morti viventi; DD50, Morgana;
DD100 la storia di Dylan Dog), è dotato di un indiscutibile
talento, ma può stare anche stretto a qualcuno (quelli che
rimpiangono Claudio Villa come copertinista). Quando
tira un po’ la mano, come altri, autodistrugge ingiustamente
il proprio lavoro. Non è il caso de “i
misteri di Venezia”.
Qui non si è risparmiato. Bellissime le tavole in
mezzatinata. Pittoriche.
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Recensione
di Sydney
Lubitsh |
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Per
le immagini :© Sergio Bonelli Editore
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Risoluzione
consigliata : 1024x768 ; colori : true color (32 bit) |
Ultima
modifica :
16/03/08 18.18.27 |
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il materiale (immagini, testi, marchi) qui riprodotti hanno il
solo scopo di recensione / divulgazione e non si intendono
quindi ledere i diritti di ©
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