Il fenomeno editoriale
degli anni ’80-’90 in Italia, un fiasco in Francia. Oltralpe
il personaggio di carta che ha rivoluzionato il panorama del
fumetto italiano, regalandogli un nuovo slancio per anni, non
ha smosso di un centimetro i lettori.
Perché ? Che un Paese
geograficamente vicino come la Francia sia in realtà ad anni
luce di distanza culturale ? Cosa ha impedito che il nostro
Dylan fosse apprezzato e compreso, Giuda Ballerino ?!
Eppure, che si trattasse
di un grosso colpo i cugini francesi lo avevano capito
subito : fenomeno di nicchia alla sua nascita nel 1986, la
pubblicazione Bonelli impiega circa 4 anni a diventare un
culto… e già nel 1990 Glenat ci si butta a pesce. Escono
alcune storie raccolte in mattoni di circa 300 pagine, su
carta di bassa qualità. La presentazione si voleva dunque
popolare, abbordabile, ma non poteva contare su strategia
peggiore : accanto a grandi formati colorati e curati, sugli
scaffali delle librerie, specializzate e non, i tomi sgraziati
facevano proprio la figura dei poveracci da edicola che
cercavano di guadagnarsi un posto che non meritavano. La
maquette poco studiata e una copertina che urlava vendetta
completavano l’opera. Glenat, posandosi sui dati di vendita
del nostro Paese, aveva contemporaneamente lanciato anche la
diffusione del Buon Vecchio Zio Martin Mystère e dell’agente
del futuro Nathan Never, finiti miseramente come l’indagatore
dell’incubo.
Hors Collection rileva
qualche tempo più tardi la sfida. Sceglie solo storie scritte
da Tiziano Sclavi, tratte preferibilmente dai Giganti, visto
che la continuity della serie principale se non si comincia
col primo numero, benché non strettissima, é un po ardua da
seguire. Compaiono dunque « Angoscia », « Falce di luna »,
« Il giorno del giudizio ». Difficile dire con quali criteri
le storie siano state selezionate, a parte la firma
rigorosamente del papà legittimo del personaggio. Troppo arduo
far passare, senza avere la possibilità di spiegarlo altrove
esaurientemente, il concetto che le avventure di un eroe
possono essere raccontate e disegnate da più autori da un albo
all’altro : concetto perfettamente acquisito dal pubblico
italiano, dato anzi per scontato date le ovvie difficoltà
tecniche di una pubblicazione mensile. Concetto estraneo ai
lettori francesi, in paziente attesa del tomo seguente per 365
giorni, non 30. Troppo arduo far loro capire che da queste
condizioni di realizzazione deriva la trascuratezza o anche
solo la sveltezza di certe vignette quando non di intere
tavole, troppe informazioni a lato che dovrebbero guidare la
lettura di un occhio avvezzo ad altre cose, informazioni che
ci si trovava nell’impossibiltà di fornire prima o durante
l’apertura dell’albo da parte dell’acquirente francese.
Già di per sé, in un
Esagono che consuma bande dessinée franco-belga, il bianco e
nero é quanto di meno commerciale. Al massimo, puo fare lo
chic intellettuale di un Hugo Pratt, di fronte al quale
l’impressione di vecchio libro in saldo emanata dai blocchetti
economici di Dylan Dog che occhieggiano dagli scaffali sembra
una bestemmia, o perlomeno una presa per i fondelli.
Helyod, minuscolo
editore presto scomparso, nello stesso periodo intuisce che
forse il problema sta tutto li, e sforna Ken Parker a colori
in formato francese. Teoricamente
predestinata a subitanea morte, dato che si sa come il poetico
ma atipico Ken é finito da noi, inaspettatamente la
pubblicazione marcia con una certa dignità per 5-6 anni.
Oggi, un editore
francese che volesse rilanciare l’eroe Bonelli conosce tutte
le procedure che NON deve attuare. La soluzione potrebbe
essere immettere Dylan sul mercato dell’Esagono con l’adeguata
contestualizzazione, riproponendolo come pezzo di storia del
fumetto europeo, come interessante fenomeno artistico che ha
inanellato in un intero Paese conseguenze di portata
socio-culturale, oltre a sostenere praticamente da solo la
rinascita di un intero settore economico, quello del fumetto,
da tempo insabbiato in una lenta agonia, nonché infine
creatore di una nuova fetta di lettorato allora ignota al
mercato delle immagini con le nuvolette : le ragazze. Insomma,
stiamo parlando di Dylan ! Al momento pero, falliti i citati
esperimenti, la Francia ha smesso di guardare alle serie
bonelliane in questo modo, attirata piuttosto da quei talenti
che negli schemi ormai alquanto irrigiditisi di via Buonarroti
a Milano non riescono più ad esprimere le loro singole
tendenze. Il che é un bene, per carità…
Pero peccato, Giuda
Ballerino! |