Cinque racconti per cinque personaggi che, in seguito a eventi
improvvisi e dolorosi, si interrogano sul significato della
propria vita e sulla possibilità di essere felici.
Nel primo racconto, intitolato La casa degli spiriti, due
compagni di università, Setsuko e Iwakura, sono legati da un
profondo legame di amicizia destinato a trasformarsi in un
amore profondo.
Il secondo racconto, intitolato Mamma!, parla di un tentativo
di avvelenamento ai danni di Matsuoka, una ragazza che lavora
in una casa editrice. Matsuoka rimette in discussione il
legame con le persone che credeva di amare e decide di tornare
per un po’ di tempo nel paese natale dove, grazie alla quiete
e alle attenzioni della nonna, recupera la fiducia in se
stessa e nei rapporti umani.
Il terzo racconto è una tragica storia di amicizia tra
bambini. Mitsuyo, una scrittrice affermata, ricorda il suo
rapporto con Makoto, un amico d’infanzia con il quale
trascorreva tutti i pomeriggi dopo la scuola.
Nel quarto racconto Tomo è vittima di uno stupro. Sarà l’amore
per Misawa, un uomo incontrato per caso alla mensa aziendale,
a farle ritrovare la serenità? È quello che si chiede Banana
alla fine del racconto, in un’amara riflessione sulla
solitudine dell’uomo di fronte al dolore e sulla possibilità o
meno di essere felici.
L’ultimo racconto, che dà il titolo al libro, Ricordi di un
vicolo cieco, ha come protagonista Mimi, una ragazza che
scopre il tradimento del fidanzato. Decide allora di cambiare
città per cercare di dimenticarlo e incontra Nishiyama, la
felicità: un piatto di riso al curry buonissimo fatto
mescolando per caso alcuni ingredienti avanzati, tragicamente
impossibile da ripetere una seconda volta con lo stesso,
identico sapore.
Con un linguaggio semplice e scorrevole, Banana Yoshimoto
affronta in queste storie tematiche complesse ma, alla fine, i
suoi personaggi riescono sempre a trovare nella riscoperta dei
rapporti umani e nella placida quotidianità dei legami
affettivi la serenità e la forza per continuare a vivere.
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